Ormai è evidente: l'Italia sta cominciando un nuovo periodo. Se sarà buono o cattivo non sta a me dirlo, anche perchè ora siamo solo al primo momento di questa improbabile sinfonia italica: gli scheletri sono usciti dagli armadi e stanno danzando nelle piazze del mondo avvolti nei panni sporchi, saltellando tra cumoli di pattume. Gli sviluppi sono imprevedibili.
Però questi scheletri non sarebbero in giro se qualcuno non avesse dato il La.
Ebbene sì: è pieno di “rocker sociali”, miei cari! Gente giovane, o con idee giovani ma ben radicate in valori solidi, fan vedere che c'è voglia di cambiare, di ripulire questo Paese, letteralmente di ridargli lustro agli occhi di un mondo che tendenzialmente ha l'abitudine di raccontare barzallette su di noi. Siamo qui per fare rumore, un rumore bellissimo.
Questo rumore, questo rinnovamento, nelle persone è spesso il risultato di pressioni su interessi personali piuttosto che di un rinnovato patriottismo di stampo ottocentesco. Interessi da intendersi sia in maniera più pragmatica (le tasse non son mai piaciute a nessuno) sia da un punto di vista più alto: è indubbio infatti che nella nostra società, definita con tanto zelo consumistica e capitalista, si sia verificata una splendida rinascita di valori antichi, nuovamente rinvigoriti dalla determinazione a non arrendersi, a farsi valere, rifuggendo l'ipocrisia diffusa di chi predica bene e razzola male.
Di questo nuovo splendido fiore però vorrei sottolineare un aspetto. A volte la bellezza nasce dall'orrore. L'orrore più oscuro, più impensato. L'orrore di un corpo di neonato trovato tranciato a metà dal perfetto meccanismo di un apparecchio per lo smistaggio dei rifiuti. A pochi passi da Roma, non dall'altra parte del mondo o “in Africa: dove i bambini muoiono di fame”. I bambini muoino pure qua. Dietro casa.
Davanti a questi orrori il nostro cuore si apre, si spezza, gettando all'aria un grido disperato. E ci chiediamo: “Com'è possibile?!” Questo non lo so ma una cosa è sicura, anzi ovvia: è possibile.
Tutto ciò suggerisce che prima di ripulire i nostri sistemi politico-giudiziari, cosa giustissima, bisognerebbe far cambiare mentalità alle persone che abbiamo attorno: non lasciamo che certi orrori accadano nuovamente.
Quello che vi chiedo è che il sangue di questo innocente non venga buttato. Ricordiamoci degli orrori di tutti i giorni per darci forza al raggiungimento del nostro vero obiettivo: rinnovare questo paese a partire dal cuore delle persone intorno a noi.
“Dal letame nascono i fior” - Fabrizio De André
Pietro Bettetini
Redattore de "Il Pensiero Giovane"
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