martedì 18 marzo 2008

carnefiCINA



Se mi è permesso, userei questo sito quale collaboratore esterno per parlare di un problema che da qualche giorno interessa più o meno tutti (chi più chi meno): il boicottaggio o meno delle olimpiadi.

Da qualche giorno infatti i tibetani, stufi di oltre 50 anni di occupazione del loro territorio e di conseguente discriminazione hanno deciso di scendere in piazza per ottenere l’indipendenza. Per tutta risposta la Cina ha dato l’ennesima dimostrazione di essere un regime sanguinario con i suoi tentativi di soffocare nel sangue la rivolta. Risultato: cacciata di tutti i giornalisti (così i bravi militari possono lavorare meglio) e strage annunciata.

Ora, la Cina si accinge ad ospitare i giochi olimpici è già si potrebbe fare una domanda ai vertici del Cio tipo “Perché sette anni fa avete assegnato ai cinesi l’organizzazione dei giochi sapevate già che vi andavate ad aprire ad un regime sanguinario?” Certo al Cio potrebbero rispondere che poteva essere cosa buona che la Cina si aprisse la mondo occidentale, perché giustamente non possono dire la verità, e cioè che a loro interessava aprirsi ad un mercato di oltre un miliardo di persone e chissenefrega dei diritti umani, tanto sono problemi loro.

Ed è per questo che secondo me l’Italia e tutti gli altri paesi occidentali (tanto solerti ad appoggiare l’indipendenza del Kosovo dalla Serbia, limpido caso di due pesi e due misure) dovrebbero boicottare i prossimi giochi olimpici. Mi rendo conto che è tanto da chiedere però non si può fingere di non vedere quello che sta accadendo in quella parte del mondo.

Al dibattito scatenato da questa ipotesi l’Italia si è come al solito divisa tra pro e contro. In particolare a me preme rispondere a Julio Velasco, storico allenatore dell’Italia di Pallavolo che ha detto che “le Olimpiadi sono la sola occasione di visibilità per atleti di sport minori. Non si possono distruggere i loro sogni”.

In risposta io userò le parole di Humphrey Bogart in CASABLANCA: “I problemi di piccole persone non contano di fronte a questa immane tragedia”.


Guido Nobile
Collaboratore Esterno di "Il Pensiero Giovane"

1 2:

Pino Amoruso ha detto...

Con tutto il rispetto per la "professionalità" di Velasco, credo che prima di azionare la lingua dovrebbe mettere in moto il cervello