venerdì 14 marzo 2008

Un mese al voto: Il punto.


A un mese dal voto i sondaggi impazzano e gli elettori si schierano. Alcuni hanno deciso, altri decideranno. Quale è la soluzione? Berlusconi o Veltroni? Casini? Chi può dare al Paese un contributo per ripartire? Non so se le promesse del pluri-indagato e condannato ex piduista Berlusconi possano essere credibili. L'ex premier ebbe il merito di governare 5 anni dal 2001 al 2006 realizzando, come egli stesso afferma, l'85% del suo programma. E lo stesso programma, salvo talune modifiche, ripropone ancora oggi, ignorando che è inattuabile data la spesa pubblica richiesta che non permette, allo stato attuale, di porlo in essere. Il cavaliere infatti afferma che nel primo anno di governo non saranno toccate (e dunque non saranno ridotte) le imposte e che nel secondo anno di governo potrebbe esservi una riduzione fiscale. Ma sono solo promesse con le quali vuole ingannarre ancora una volta gli italiani dopo aver legiferato a protezione sua e dei suoi interessi per un'intera legislatura riformando a suo piacere una giustizia che gli imputava reati e comportamenti illeciti per i quali in altri Paesi si è costretti, giustamente, a ritirarsi a vita privata e a pagare nel nome di una legge uguale per tutti. E la depenalizzazione del reato di falso in bilancio è solo uno degli esempi che si può citare a sostegno del mio discorso.
Al centro abbiamo invece l'Udc del divorziato difensore della famiglia Casini il cui segretario indagato Cesa candida il condannato Cuffaro invocando la vecchia Dc di uomini moralmente e politicamente limpidi quali De Gasperi.
Dall'altro lato Veltroni potrebbe rappresentare la vera svolta nonostante alcuni errori politici che potevano essere evitati come la cacciata di uno statista quale De Mita e le dimissioni ancora non richieste a Bassolino. E il sostegno al Pd dell'Italia dei valori è in questo contesto un fatto eccezionale che nel dopo elezioni eviterà eventuali inciuci e imporrà ad una forza di governo una condotta politica limpida e concreta. Soprattutto se, come è probabile, dall'esito delle elezioni scaturirà un risultato di sostanziale pareggio che rigetterà l'Italia in una situazione di ulteriore ingovernabilità. Questa prospettiva è quasi certa.
Ecco perchè, mentre nel Pdl si candidano in posizioni eleggibili personaggi sgradevoli quali Ciarrapico e soubrette quali la Carfagna, si va in televisione a offendere i precari e a calpestare la democrazia irrispettosi delle altrui idee, meglio preferire la responsabilità e la serietà di persone per bene come Veltroni e Di Pietro e non le parole di imprenditori disonesti che politici non sono come l'affarista Berlusconi.


Giovanni Palmieri
Redattore de "Il Pensiero Giovane"

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...
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