giovedì 3 aprile 2008

Quale futuro per l'Alitalia?


Si, è tutto vero. Air France-Klm lascia le trattative con Alitalia e lo fa tramite lo stesso Spinetta, presidente della compagnia francese, il quale ha annunciato ieri pomeriggio che non vi erano le condizioni per arrivare ad un accordo. Adesso cosa succederà? Qual è il futuro della nostra compagnia di bandiera? Fallirà? Per prima cosa analizziamo per grandi linee la proposta di Air France-Klm: taglio dei voli cargo e dei voli a lungo raggio che generano maggiori perdite, abbandono di Malpensa ma soprattutto la rilevazione di 2100 esuberi. Ovviamente i sindacati si sono opposti perché per loro la parola licenziamento è il male dell’umanità, è un diavolo da combattere a suon di crociate. Ma hanno spiegato ai lavoratori che se la compagnia fallisce le cose saranno ben peggiori? E molti più di 2100 posti di lavoro saranno persi? Forse l’hanno dimenticato e confidano ancora in quella mano invisibile dello stato che è tanto odiata dai liberisti. Ma hanno sbagliato ancora una volta perché proprio per la partecipazione dello Stato in Alitalia il nostro Paese ha ricevuto e continua a ricevere multe poiché ciò è vietato da una direttiva UE. Con un debito pubblico che raggiunge il 104% circa del PIL non è il massimo. Eppure tra i sindacati vi sono gli ottimisti, infatti l’Anpac, sindacato dei piloti, non si dice preoccupato della situazione perché arriverà il prode paladino della giustizia che salverà la nostra compagnia dalle grinfie dei francesi. E sì, perché i cugini d’oltralpe ci hanno offeso, secondo il cavaliere, con la loro proposta. Peccato che la proposta Air France-Klm prevedeva un ritorno all’utile già nel 2010, un rinnovo interno delle cabine sin da subito e un ricambio graduale dell’intera flotta. Che offesa per una compagnia che da 15 anni non chiude in attivo un bilancio.
Ma c’è un altro nodo da sciogliere: dov’è questa cordata di imprenditori italiani? Chi li finanzierà? Qual è la loro proposta? Bè, dove sia solo l’Altissimo può saperlo perché fino ad oggi nessuno si è fatto avanti ( tranne Toto che è stato bocciato per altri motivi già a Novembre). Berlusconi ha anche detto ch la banca Intesa era pronta ad effettuare un prestito ponte. Peccato che Passera, amministratore delegato di Intesa, abbia smentito tutto prima delle 24 ore successive. Per il leader del Pdl sarebbe ora di smettere di cercare il santo graal e magari iniziare a ragionare con i piedi per terra. Basta frivolezze e scoop dell’ultimo minuto che sanno tanto di spot elettorale. Gli italiani vogliono risposte serie, azioni concrete. Come quella di appena due giorni fa quando a Milano è stata assegnata l’Expo per il 2015. Assegnazione avvenuta grazie all’interazione fra le varie forze politiche e il cui culmine si è raggiunto con l’abbraccio di Prodi alla Moratti. Pensate se il nostro Paese fosse unito politicamente sempre come in quell’occasione. La nostra nazione sarebbe un paradiso invidiatoci da molti eppure non è così e dopo la breve parentesi di Milano si torna alla “normalità”. Non arrendiamoci italiani, diciamo basta ai bei discorsi. L'Italia che lavora vuole una rivincita.


Marco Salerno
Collaboratore Esterno de "Il Pensiero Giovane"

1 2:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

A me sembra che Air France ci abbia un po' marciato giocando purtroppo sul fatto di essere l'unica parte acquirente seria e reale.

E' vero che se va a bagno tutto i licenziamenti saranno molti di più, ma se uno di voi fosse uno di quei 2100 francamente a voi cosa importerebbe di fare gli eroi per colpa di AD che hanno sperperato tutto lo sperperabile? Perchè devono rimetterci loro e non quelli che avevano in mano il timone o forse meglio dire la cloche della compagnia? Io credo che purtroppo la situazione sia difficilissima perchè Alitalia non ha elementi appetibili da mettere sul piatto della bilancia per contrapporsi a chi tende a comprarla a prezzi stracciati.

Dico solo che non avrei mai creduto che saremmo arrivati a questi punti. Sono allibito.